.

L'Isuc, l'Istituto nazionale Ferruccio Parri, l'Università degli studi di Perugia e l'Università per stranieri di Perugia presentano il convegno Eredità e memorie del '68 italiano.
È opinione comune che le rivoluzioni dell’età moderna abbiano perso; più precisamente, che le loro sfide storiche siano state sconfitte o da agenti dominanti di stampo restaurativo o da intrinseche contraddizioni o da un concorso di fattori endogeni ed esogeni. Sembra tuttavia incontestabile che queste abbiano comunque lasciato dei segni, delle eredità anche profonde, a volte delle conquiste (sociali, politiche, culturali, giuridiche, etc.). Il ’68 non è stato una rivoluzione nel senso classico del termine; al limite lo si può definire una rivoluzione sognata e mai compiuta. Peppino Ortoleva, nel volume I movimenti del ’68 in Europa e in America – forse con temerarietà, ma pure con altrettanto rigore intellettuale – lo accosta al ’48 (1848). Al pari delle rivoluzioni moderne, realizzate e tradite o tentate e fallite, il '68 ha lasciato su una molteplicità di campi e contesti tracce evidenti, ritagliandosi uno spazio duraturo nella categoria dei miti fondativi che connotano la storia dei popoli. Da tale premessa origina l’idea di questo convegno sulle eredità del ’68 italiano. Fra l’altro, capire cosa esso ha trasmesso di sé risulta in parallelo funzionale a comprenderne il rimosso, tema di riflessione per nulla banale. Adottare un simile approccio significa interpretare il ’68 non tanto come “evento”, bensì come “processo” da cui gemmano una serie di percorsi che resistono, vivono o ri-vivono all’indomani della sua eclissi, cioè in seguito all’imporsi di quelle ragioni storiche che ne hanno decretato il superamento.
PROGRAMMA
25 ottobre 2018 - ore 15:00
Apertura dei lavori
Franco Moriconi, Magnifico Rettore Università degli Studi di Perugia
Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria
Giovanni Paciullo, Magnifico Rettore Università per Stranieri di Perugia
Manuela Ghizzoni, Vicepresidente Istituto nazionale Ferruccio Parri
Coordina
Giuliano Giubilei, Giornalista
Interventi
Valerio Marinelli, Isuc, Il ’68 italiano nella memoria orale
Francesco Scotti, Medico psichiatra, La psichiatria “a cavallo” del ’68
Laura Schettini, Università di Napoli l’Orientale, Corpi in piazza: sessualità e relazioni di genere nel ’68
Aldo Iori, Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, Arti figurative: per una rivoluzione dello sguardo
Sofia Gnoli, Università di Roma “La Sapienza”, Volti del ’68. Tra haute couture e street style
Gioachino Lanotte, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “La sonora protesta”. La musica del ’68 e i suoi riverberi nella canzone italiana
26 ottobre 2018 - ore 9:30
Apertura dei lavori
Donatella Porzi, Presidente Assemblea Legislativa della Regione Umbria
Coordina
Salvatore Cingari, Università per Stranieri di Perugia
Interventi
Marco Impagliazzo, Università di Roma Tre, Presidente della Comunità di Sant’Egidio, I cattolici e il ’68
Mario Tosti, Università degli studi di Perugia, La storia era dalla loro parte. Gli studenti universitari e il ’68
Claudio Brancaleoni, Università degli studi di Perugia, La letteratura e le eredità del ’68
Fabio Melelli, Università degli studi di Perugia, Il cinema e lo spettacolo
Rolando Marini, Università per Stranieri di Perugia, Le eredità dei modelli comunicativi nati durante il ’68
Conclude
Marco Boato, Il lungo ’68 in Italia e nel mondo. Cosa è stato, cosa resta
Il convegno ha ottenuto il patrocinio dell'Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, di Regione Umbria – Giunta regionale e di Regione Umbria – Assemblea legislativa