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I nomi della piazza
Lunedì, 10 Febbraio, 2020 - 09:30
Perugia


L’uso pubblico della storia, in particolar modo in occasioni di tipo celebrativo, ha prestato il fianco, anche in tempi recenti, a strumentalizzazioni piegate a legittimare posizioni ideologiche di parti avverse. Per un dialogo costruttivo su tesi complesse occorre una buona storiografia, l’assenza della quale può aprire varchi a scontri polemici il più delle volte sterili e strumentali. Oggi sul Confine Orientale esiste buona storiografia; ben documentata grazie anche all’apertura degli Archivi statali delle Repubbliche formatesi in Europa dopo il dissolvimento della Jugoslavia; aperta al confronto tra addetti ai lavori reso possibile da occasioni culturali facilitate dalla globalizzazione; pronta a porgersi all’attenzione anche della politica e della diplomazia sollecitate dal dibattito su cosa voglia dire oggi essere cittadini europei. 

Leggere la storiografia del Confine Orientale filtrandola con parole chiave per la cittadinanza è un percorso già in parte battuto dall’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea e  dalla Società di Studi Fiumani; questa nell’ultimo lustro ha inoltre operato per trasferire l’intuizione  su un terreno più squisitamente politico, parlando di ritorno culturale nelle terre croate dalle quali l’esodo degli italiani nel dopoguerra era partito. Una strategia che oggi va trasformando quei luoghi da territorio di scontro interetnico dalle radici fortemente ideologiche in laboratorio per una cittadinanza sovranazionale. Il riconoscimento della città di Fiume /Rijeka Capitale europea della Cultura 2020 ne è una tangibile testimonianza.

Negli anni l'Isuc ha messo un punto una serie di incontri sul tema delle foibe e dell'esodo, predisponendo anche due "quaderni" per la collana "strumenti", utili soprattutto agli studenti a capire le vicende del Confine Orientale.

Il Calendario dei Laboratori dà conto delle decine di attività promosse dall’Isuc presso le Scuole della regione che anche quest’anno coinvolgeranno parecchie centinaia di studentesse e studenti.

INIZIATIVE SUL TERRITORIO

Deruta
Martedì 18 febbraio: Incontro Persone in transito. Il secondo dopoguerra in Europa

Perugia
Mercoledì 26 febbraio: Incontro Parlare di storia tra identità e cittadinanza. Il dialogo culturale in Istria e a Fiume

La Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. (legge 30 marzo 2004, n. 92)