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Nei libri di viaggio del Sette-Ottocento

Il volume composto da un saggio introduttivo ed una parte antologica affronta il tema del rapporto fra i viaggiatori stranieri e la città di Assisi dal Settecento alla fine dell’Ottocento. Assisi è stata ignorata, fatte le dovute eccezioni, per tutto il Settecento perché fuori dai percorsi del Grand Tour e perché priva di quelle attrattive artistiche e monumentali che erano fra i motivi del viaggio in Italia, inoltre perché ritenuta dai viaggiatori non cattolici e “illuminati” troppo intrisa di cattolicesimo. Dall’Ottocento, con la ripresa dei viaggi dopo le guerre napoleoniche, l’atteggiamento cambia radicalmente e inizia la fortuna turistica di Assisi che dura fino ad oggi. I motivi del cambiamento sono prevalentemente due: la scoperta della cosiddetta pittura dei “primitivi” cioè delle espressioni pittoriche del Due-Trecento e l’apprezzamento del gotico, da una parte e dall’altra, l’interesse e la devozione verso la figura e l’opera di San Francesco, tanto da superare l’appartenenza religiosa e filosofica per farne una delle figure più importanti della storia dell’umanità. Per questo troviamo numerosi viaggiatori, - cattolici, protestanti, atei - che si recano ad Assisi oltre che per visitare i luoghi che testimoniano la vita del santo, anche per confrontarsi con il suo stile di vita e la sua predicazione.
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