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Formazione professionale e modernizzazione dell’agricoltura in Umbria (1884-1929)

La documentazione conservata presso l’archivio dell’Istituto di istruzione superiore “Ciuffelli Einaudi” di Todi, relativa agli anni 1925-1926, consente di ricostruire la storia della figura professionale del perito agrario, riconosciuta per legge con il D.L. 2365 del 25 novembre 1929.
Si tratta di decine di fascicoli contenenti i resoconti degli agenti rurali attivi tra Marche, Umbria e Toscana nei primi due decenni del XX secolo. I testi, corredati da planimetrie, stime e tabelle, forniscono una pluralità di informazioni sulle aziende agrarie: rotazioni, bestiame, appoderamenti, bonifiche, piante industriali, macchine e impianti produttivi; non mancano neppure notizie di carattere personale e politico.
Attraverso il racconto dei fattori, testimoni e protagonisti della modernizzazione dell’agricoltura italiana agli inizi del Novecento, emerge un puntuale affresco di una struttura socio-economica che, anche in Umbria, tra difficoltà e resistenze, stava comunque percorrendo la strada dell’innovazione.
La pubblicazione intende mettere in evidenza le trasformazioni dell’agricoltura italiana, accadute anche grazie al contributo dei responsabili dell’amministrazione delle aziende agrarie: figure di coordinamento tra i proprietari ed i coloni, che proprio nel passaggio dal XIX al XX secolo stavano vivendo una fase di evoluzione, passando da semplici addetti a figure professionali dotate di conoscenze teoriche e pratiche.
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