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Montenegrini internati a Campello e Colfiorito (1942-1943)
Autore: 
Dino Renato Nardelli e Giovanni Kaczmarek
Luogo: 
Foligno
Casa editrice: 
Editoriale Umbra
Anno: 
2010
Pagine: 
194, ill.
ISBN: 
9788888802442
Montenegrini internati


Ogni campo di concentramento ha visto il passaggio, la sofferenza, e spesso la morte, di tante persone. Quelli di Colfiorito e di Campello-Pissignano non fanno eccezione: maglie di una rete estesa, sia in Umbria che nel resto dell’Italia e nelle zone occupate dall’esercito italiano nel triennio 1941-1943, vi sono affluiti nel tempo prigionieri di ogni tipo e provenienza: militari e civili, minoranze etniche, oppositori politici. Agli oltre duemila civili montenegrini, internati a Campello e a Colfiorito tra il novembre 1942 e il settembre 1943, è dedicato questo lavoro che, attraverso la ricostruzione  della storia dei due campi, e il richiamo del contesto generale, mira a restituire dignità di persone a quelli che, altrimenti, sarebbero rimasti oggi, probabilmente, soltanto nomi, elenchi, numeri. Il repertorio di 255 note biografiche – che costituisce la base di partenza della ricerca, per la costruzione del quale particolarmente significativa è stata la collaborazione tra l’Istituto per la Storia dell’Umbria contemporanea e l’Associazione dei combattenti della guerra popolare di liberazione e antifascisti del Comune di Bar (Montenegro) (Udruženja Boraca Narodnooslobodilačkog rata i Antifašisti iz Opštine Bar Crna Gora) – offre un contributo in qualche modo originale alla storia dell’universo concentrazionario fascista. Studi numerosi e ben documentati, apparsi nell’ultimo decennio, hanno in prevalenza ricostruito la storia istituzionale  dei campi o la strategia italiana nei confronti degli oppositori durante le fasi dell’occupazione dei Balcani. Qui si tenta di entrare dentro il filo spinato, di iniziare a dare risposte  su chi fossero gli internati, sulla loro età, sulla preparazione culturale, sulle circostanze della loro cattura, sulle storie personali e pubbliche  prima e dopo l’esperienza di prigionia

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