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La rappresentazione del nemico nelle cartoline della Grande guerra. Collezione MoroRoma

La Prima guerra mondiale ha rappresentato una rottura con il passato: la fine di una visione ottimistica, progressista, in cui la modernità, di cui si cantava la superiorità nei confronti di tutte le civiltà passate, era destinata a plasmare tutto il mondo, e nello stesso tempo il tragico ingresso alla modernità per milioni di uomini. La guerra segnò la fine di un mondo e l’uomo si risvegliò più che mai angosciato dalla visione di un futuro senza speranza. Ha rappresentato una tappa fondamentale nella transizione verso la società di massa. Le masse, attraverso l’esperienza della guerra, entrarono in contatto con la complessità e la tecnica dell’organizzazione, spesso in situazioni estreme di sradicamento e a rischio della vita e della propria incolumità fisica. Ma la Grande guerra è stata anche un evento mediatico: per la prima volta ha prodotto una grande quantità di immagini che, anche per questo, ne hanno fatto la prima guerra moderna. In questa mostra abbiamo scelto di raccontare la guerra attraverso l’esposizione di cartoline, perchè si tratta di qualcosa di familiare, di facile diffusione, perchè attraverso le immagini hanno avuto la capacità di veicolare un messaggio diretto, facilmente comprensibile ad ogni strato della società, ed è per questo che venne usato e divenne uno straordinario mezzo di propaganda. Inoltre è stato individuato un tema specifico: la rappresentazione del nemico. Proprio perchè costituisce un elemento cardine della propaganda.
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