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Il campo di lavoro n. 3144 di Pietrafitta-Tavernelle (1942-1943)

Perché proporre oggi ai ragazzi queste vicende. Perché sono cittadini in formazione, e la cittadinanza si sostiene anche attraverso la conoscenza. Gli studenti hanno della guerra una visione strutturata e banale. Innanzi tutto (e per fortuna loro) sono figli e nipoti di generazioni che l’hanno vista solo per televisione. Inoltre, dalle informazioni mediatiche che arrivano dai fronti aperti nella contemporaneità non è facile ricavare un dato importante: vivere sotto le bombe provoca sempre una sospensione dei diritti fondamentali. Lavorare per la pace significa difendere i diritti fondamentali.
Perché proporle sui luoghi. Innanzitutto i luoghi, plasticamente, attraverso le permanenze fisiche, indicano che la storia dei manuali è passata anche da lì. Poi per un motivo di ordine metodologico. L’epistemologia disciplinare ci insegna che anche il paesaggio, come il reperto, sono documenti come tutti gli altri, da incrociare con altre fonti.
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