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Titolo di studio: 
non indicato
Professione: 
Imprenditore edile
Orientamento politico: 
Centro
Mandati: 
da 13/10/1946 a 25/05/1952
Comune: 
Montecastrilli
Partito politico: 
Partito repubblicano italiano
Biografia: 

Le vicende delle amministrazioni comunali di Montecastrilli sono caratterizzate dalle richieste di autonomia e/o di accorpamento ad altri comuni, avanzate da alcune frazioni e, in particolare, da Avigliano Umbro, che sarà comune solo nel 1975.
A Montecastrilli le prime elezioni libere si tengono il 13 ottobre 1946, cioè dopo il referendum e le elezioni per l’Assemblea costituente del 2 e 3 giugno. Come contemplato dalla legge elettorale, si adotta il sistema frazionale, cioè la presentazione di liste diverse nelle diverse frazioni, evidente indice della ripresa del dibattito autonomistico finora “controllato” dal fascismo; solo la lista social-comunista-repubblicana ebbe una certa compattezza presto però incrinata dalle dichiarazioni di non appartenenza poi espresse da alcuni consiglieri eletti. 
Nonostante la mobilitazione delle diverse forze politiche per le consultazioni di giugno (i socialisti richiamano la loro storia, i comunisti fanno riferimento all’esperienza resistenziale, i democristiani si concentrano sull’elettorato femminile), la partecipazione al voto per le amministrative è inferiore (così come accade a livello nazionale e regionale).
Il sindaco Augusto Bernardini, repubblicano, candidato nella frazione di Avigliano da una lista Dc-Pri, viene eletto dal consiglio comunale riunitosi il 3 novembre 1946 con soli 11 voti su 19 espressi da una coalizione tra repubblicani, socialisti, comunisti e indipendenti, mentre alcuni assessori vengono eletti all’unanimità. Nella giunta sono rappresentati tutti i centri maggiori e gli assessori, di fatto, svolgono più una funzione di rappresentanza della frazione che li ha eletti che una volta alla risoluzione dei problemi generali del territorio comunale.
La nuova amministrazione deve affrontare gli enormi problemi connessi alla ricostruzione, materiale e morale, del paese, la cui situazione socio-economica è aggravata dalla riduzione di manodopera delle industrie e dall’incerto futuro della miniera di lignite. Le scelte sono spesso condizionate dal rapporto tra le frazioni del comune e ciò si ripercuote nella vita e nell’organizzazione dei partiti, soprattutto della Dc, che sta ampliando la sua presenza grazie al ruolo dei parroci.
Il problema dell’integrità del comune viene discussa in consiglio già il 5 settembre 1947 alla luce di una richiesta di spostamento della sede comunale ad Avigliano Umbro.
Il 4 luglio 1948 viene inaugurato l’acquedotto di Avigliano.
Le accresciute esigenze della popolazione e le difficoltà nelle comunicazioni inducono alcune frazioni a chiedere il decentramento dei servizi comunali.
Nel consiglio comunale non si hanno echi dell’estromissione di Pci e Psiup dalla compagine di governo (primavera 1947), ma tra la popolazione è sentito lo scontro politico per le elezioni politiche del 18 aprile 1948 e alla vittoria della Dc contribuisce anche il deciso schierarsi delle gerarchie ecclesiastiche.
Accusato di trascurare i problemi dell’amministrazione locale perché più attento alle problematiche della politica nazionale, più volte il consiglio comunale discute mozioni di sfiducia al sindaco Bernardini, ma gli oppositori non raccolgono mai i voti sufficienti per sostituirlo.
Il tema dell’integrità del territori comunale si sostanzia ben presto nell’autonomia di Avigliano Umbro (con e frazioni di Dunarobba, Sismano, Santa Restituta e Toscolano) e altre frazioni, cui si aggiunge la possibile aggregazione di Castel dell’Aquila ad Amelia. Nella seduta consiliare del 12 aprile 1951 viene ribadita la deliberazione del 1947 a favore dell’integrità comunale, sostenuta anche dal sindaco Bernardini, ma si costituisce un Comitato pro autonomia (sostenuto da Umberto d’Ubaldi, segretario politico della sezione Dc di Avigliano, direttore dell’ufficio postale di Avigliano, più volte consigliere e assessore, formalizzato con atto notarile 8 novembre 1953, e un Comitato pro Montecastrilli (presieduto da Ettore Nevi), che fanno entrambi riferimento alla Dc. Il consiglio vota contro la separazione anche il 26 ottobre 1951.
Dopo la successiva tornata elettorale del 1952 viene eletto sindaco Girolamo Passagrilli.
 

Fonti: 

Ministero dell'Interno, Archivio storico delle elezioni, Microfilm elettorale, Elezioni comunali 1946, Montecastrilli.
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 424.
Zefferino Cerquaglia, Il Comune di Montecastrilli. 1919-1946, Presentazione di Romano Ugolini, Ediart, Todi 2006, pp. 166, 171, 173.
Zefferino Cerquaglia, Il Comune di Avigliano Umbro. Genesi e costituzione, Presentazione di Romano Ugolini, Ediart, Todi 2008, 24, 27, 32-33.
 

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